Il comportamento del consumatore nel canale fuori casa è stato fortemente influenzato, nell’ultima decade di febbraio, dal particolare scenario legato a “Covid-19”: Formind ha integrato la rilevazione periodica del mercato prodotta dal MindForHoreca, con un’estrazione sulle modifiche delle abitudini di consumo, fornendo un tracking mediante il panel consumatori della Piramide dei consumi

La ricerca prodotta nell’ultima decade risente ovviamente del sentiment a caldo e delle diverse percezioni del consumatore nelle differenti aree italiane di residenza.

Quadro di sintesi:

la domanda al consumo nel periodo di indagine ha riscontrato flessioni dal 30% al 60%, con pesi diversi a seconda delle aree. Interessando maggiormente i consumi serali, ma anche il diurno nella pausa pranzo è stato fortemente coinvolto, causa il rilevante ricorso allo smart working attuato nel periodo, così come pesante è anche la flessione nel momento di consumo della colazione.

Il nord, ovviamente, ha risentito maggiormente della flessione rispetto ad altre zone d’Italia.

Relativamente all’atteggiamento del prossimo periodo la percezione del consumatore si divide ulteriormente, in Lombardia riscontriamo un livello di attenzione elevato, ma anche una percezione di post- panico che, con le cautele del caso, potrebbe riorientare ad una minor flessione dei consumi nel mese di marzo.

In Veneto resta alto il livello di preoccupazione e rispetto alla Lombardia le indicazioni che ci pervengono è di un atteggiamento maggiormente cauto del consumatore che preferisce al momento restare sulle proprie posizioni in termini di atteggiamento al consumo, pertanto potrebbe perdurare, in questa regione, la stasi nelle attuali dimensioni.

Il centro Italia e il Lazio, in modo particolare, hanno reagito discretamente; definiamo moderata la preoccupazione, ma comunque la sofferenza al consumo è stata minore delle altre regioni, tuttavia la ricerca condotta la scorsa settimana rifletteva una situazione di minima diffusione del virus in quelle aree. Gli attuali scenari potrebbero nel mese di marzo far modificare anche in questa regione la propensione al consumo.

Nel sud Italia si è riscontrato un alto livello di preoccupazione, superiore a quella che era la situazione di contagio effettiva sul territorio, in particolare in Campania. L’evoluzione attuale del virus potrebbe portare in queste aree ad un aumento della flessione nei consumi nel mese di marzo. 

Chi soffre di più:

  • Bibite Dispensing – 6,10
  • Birra in fusti -5,28

Bibite e birra nei formati spina causa la chiusura delle sale cinematografiche e la scarsa affluenza nei locali di ristoro dei centri commerciali (chiusi in alcune zone anche la domenica), così come la flessione dei consumi serali.

Bibite e birra nei formati spina causa la chiusura delle sale cinematografiche e la scarsa affluenza nei locali di ristoro dei centri commerciali (chiusi in alcune zone anche la domenica), così come la flessione dei consumi serali.

  • Formati PET -4,38

Anche i formati pet flettono a causa della flessione nella pausa pranzo, anche se la  categoria recupera nel canale moderno per una maggiore spesa effettuata dal consumatore, fenomeno scorte.

  • Succhi -4,02% 
  • Aperitivi -3,52% 

succhi ed aperitivi flettono di conseguenza.

L’impatto dell’ultima decade di febbraio, si riflette quindi negativamente sui consumi del mese di febbraio, generando le seguenti performance:

Difficile azzardare previsioni al momento per il mese di marzo, riaggiorneremo il dato con il tracking di metà periodo

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